Parlare di bilinguismo o multilinguismo nel resto del mondo è assolutamente normale: sempre più numerosi sono, infatti, i bambini e gli adolescenti, in grado di esprimersi correttamente in più di una lingua. I motivi per cui questo fenomeno ha avuto una certa diffusione sono numerosi ma, tra i più comuni e forti, si possono certamente annoverare la globalizzazione e la crisi, che ha investito tutta l’Europa ormai più di 10 anni fa.

bilinguismo

Ma in Italia come viviamo il fenomeno del bilinguismo? Possiamo realmente dire di essere pronti a indirizzare i nostri figli verso una scelta di questo tipo? E, soprattutto, siamo realmente consapevoli dei benefici che essa può portare?

Scopriamolo insieme!

Perché scegliere di crescere un bambino bilingue

In Italia, inutile negarlo, non possiamo parlare di “cultura bilingue” ma di una tendenza che, molto lentamente, sta prendendo piede. Certamente rispetto a qualche anno fa si sono compiuti enormi passi avanti e sempre più numerose sono diventate le persone sensibili al tema.

Soprattutto in centri cittadini ampi e più “europei”, come Milano o Roma, sono nate realtà interessanti in cui bambini italiani possono apprendere, sin dalle scuole primarie, una seconda lingua perfettamente.

Non parliamo delle cosiddette “classi miste”, in cui alunni di diverse nazionalità convivono, ma di vere e proprie scuole in cui la didattica si sviluppa dal punto di vista linguistico, storico e culturale su più fronti.

Tuttavia ancora pochi sono i genitori italiani propensi a compiere per i propri figli scelte di questo tipo poiché:

  • sono costose. Le scuole inglesi in Italia, per esempio, sono rare ed elitarie: salvo i casi in cui, all’interno di una stessa regione si parlano più lingue, fare questo tipo di percorsi ha un costo che non tutti possono sostenere. Fortunati sono, al contrario e come appena accennato, i bambini nati in regioni italiane confinanti con altri paesi europei.
  • sono considerate più faticose. Il pensiero comune è che imparare una seconda lingua e svilupparla perfettamente durante il percorso scolastico non sia facile e, soprattutto, non alla portata di tutti. Si ritiene che i più piccoli facciano meno fatica ma che possano sviluppare carenze culturali importanti. L’approccio al bilinguismo invece, condotto in modo graduale, coinvolgente e mai forzato, rappresenta per i bambini un valore aggiunto.
  • sono poco note. Lo scoglio più grande è proprio questo: il bilinguismo in Italia è oggi vissuto ancora come una necessità e non come una scelta. In molti si chiedono ancora perché un bambino nato da due genitori italiani e destinato a crescere nel Belpaese debba imparare, fin dalla tenera età, una lingua diversa.

Come abbattere le barriere della diffidenza

Nel 2018, anche in Italia, è necessario sviluppare un’apertura mentale maggiore: non si può parlare di globalizzazione, di evoluzione e di emancipazione se non si possiedono gli strumenti per farlo. L’Italia per molti aspetti è indietro rispetto ad altri paesi dell’Occidente e una delle ragioni più forti risiede proprio nell’assenza di informazioni e nella difficoltà di comunicazione con il resto del mondo.

Oggi non è più ammissibile leggere un quotidiano in inglese e non capirne i contenuti, condividere un tweet o un post sulle piattaforme digitali solo in italiano ed evitare conferenze o seminari perché tenuti in una lingua poco nota ma considerata ormai “la lingua del mondo”. Abbattere le barriere di una “finta” diffidenza è obbligatorio: mettere da parte la pigrizia e uscire dalla nostra comfort zone è un dovere.

Indipendentemente dai numerosi benefici del bilinguismo, di cui abbiamo già parlato, è questo il motivo più urgente: vogliamo davvero far crescere bambini con una marcia in meno rispetto ai loro coetanei europei? Vogliamo ancora faticare il doppio per apprendere una lingua straniera da zero in età adulta? O siamo, finalmente e felicemente pronti per diventare cittadini del mondo in maniera naturale e spontanea?

I percorsi sono tanti e vale sempre la pena tentare: che sia in età infantile o più matura, secondo noi giocarsi questa carta è importante. Non ci sono scuse: programmi estivi, e percorsi liceali sono solo alcune delle possibilità da prendere in esame.

E tu, mentre il mondo evolve, sei ancora convinto di voler trovare alibi per restare a guardare?

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