Spesso si sente parlare di quanto sia importante fare un’esperienza all’estero: pare che l’uso della lingua straniera migliori, che si impari a socializzare più facilmente e che si torni a casa con un’apertura mentale che altrimenti non si avrebbe. Ma sono realmente solo queste le ragioni per cui oggi, più che in passato, ha senso lasciare tutto ciò che si possiede e partire per un paese straniero?
Anche ma non solo. I motivi per partire, in realtà, sono molti di più e non sempre hanno a che fare solo con le competenze linguistiche. Si può parlare di vere e proprie scelte di vita, in grado di cambiare il futuro di chi le compie e, spesso, di migliorarlo.
Sei uno studente ambizioso? L’estero oggi ti offre di più
Inutile negarlo: una delle principali motivazioni per cui ora ha senso fare un’esperienza o un percorso di studi all’estero ha a che fare con le scarse possibilità che il nostro Paese offre ai ragazzi e a giovani adulti. Non solo a causa della crisi, ma soprattutto a causa di un’impostazione mentale ormai superata, in Italia i programmi scolastici subiscono poche variazioni e rendono il sistema lento e poco stimolante.
Siamo passati dall’eccellenza alla mediocrità: sino a 20 anni fa il sistema scolastico italiano era considerato uno tra i migliori del mondo, perché in grado di formare studenti completi e offrire un bagaglio culturale ampio, ma ora siamo sicuri di poter dire la stessa cosa?
Paesi come l’Australia e il Canada offrono strutture all’avanguardia, programmi flessibili e vantano studenti eccellenti. Anche negli USA e in UK la situazione sembra più rosea rispetto alla nostra: moltissimi sono gli universitari italiani emigrati che sostengono quanto nei paesi anglosassoni il metodo di studio snello, vivace e fortemente pragmatico renda la loro preparazione più ampia e l’introduzione al mondo lavorativo più immediata.
Dove sono finiti i laboratori nelle scuole italiane? E i workshop, i focus group e gli sport di squadra? Salvo casi sporadici e nonostante l’ampia richiesta da parte di genitori e ragazzi, non se ne vede neppure l’ombra. Al contrario, sempre più sono gli studenti diplomati e laureati spaesati che, al termine di un percorso di studi lungo e faticoso, possiedono molto nozionismo e ben poco pensiero critico.
Arricchire il curriculum è però diventato indispensabile
Tuttavia, nonostante il sistema scolastico italiano non prepari i ragazzi al mondo del lavoro e nonostante il nostro paese non dia delle concrete e solide possibilità professionali, dalle aziende sempre più spesso è richiesto un curriculum fitto e denso di esperienze diverse. Un paradosso, un controsenso o un imbroglio? Chi può dirlo.
Non si è ancora, infatti, ben capito il sistema ma ciò che sembra scontata è la necessità di stilare su un pezzo di carta un elenco di impieghi e dimostrare al mercato del lavoro, sempre più competitivo e a tratti persino aggressivo, competenze tecniche e trasversali il prima possibile. Per questo ha senso fare ulteriori investimenti per un’esperienza all’estero che pesa ma, spesso, si rivela necessaria: non solo corsi universitari, MBA o Phd all’estero, ma anche corsi di lingua per alzare il livello e prendere certificazioni o programmi di volontariato per tentare di avere una marcia in più in fase di selezione.
Non è facile, sia ben chiaro: salvo quei pochi casi in cui si è in presenza di ragazzi estremamente determinati, ambiziosi e fortemente focalizzati, spesso scegliere di fare un percorso di studi o di approfondimento linguistico all’estero è fonte di sofferenza. Per quanto vi siano opportunità maggiori, di cui ci si pente di rado, il processo di adattamento è lungo e, in più di un caso, doloroso.
Oltre il curriculum: cosa c’è?
Ad ogni modo, oltre il curriculum c’è di più: fare un’esperienza di studio o di volontariato all’estero ti rende più fiducioso nei confronti del futuro. Sentirsi indispensabili, o perlomeno utili, è diventato spesso molto difficile in Italia: in altre parti del mondo non è così. Si può fare qualcosa per gli altri e, nel contempo, fare chiarezza sul proprio domani, renderlo migliore e pieno di possibilità. Un investimento, è vero, ma a quanto pare con un concreto ritorno.
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